Giotto. La Cappella degli Scrovegni
Van Gogh. Un grande fuoco nel cuore
San Francesco secondo Giotto
Sulla via di Damasco. L’inizio di una vita nuova
Caravaggio. L’urlo e la luce
Aleksandr Solženycin. Il grande narratore del «secolo russo»
Unione Europea, storia di un’amicizia. Adenauer, De Gasperi, Schuman
Il Vangelo secondo Giotto
E vide che era cosa molto buona
Francesco secondo Francesco
Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani
Oggi devo fermarmi a casa tua
Questa mostra è un’icona, un sacramento: manifesta e comunica la presenza del Signore. È uno sguardo di amore per la nostra vita, per la Diocesi e per la città di Taranto. E le persone che la visitano, si sentono accolte nella casa del Vescovo; sono toccate, vedono e credono, anche grazie all’intelligenza e al cuore delle guide.
Una vera grazia del Signore in questa Settimana della Fede 2013.
La benedizione del Signore per quanti hanno lavorato in quest’opera e per quanti ci hanno incontrato.
+ Filippo
Arcivescovo
Questo il messaggio lasciato da mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, nel quaderno dei visitatori della mostra “Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani”, allestita dal 19 al 25 febbraio presso il Salone dei Vescovi del Palazzo Arcivescovile di Taranto durante la “Settimana della Fede” che anche quest’anno, come ogni anno da quarantadue anni, ha visto una serie di iniziative e incontri animare la Diocesi.
La mostra ha richiamato oltre 1.500 visitatori, molti dei quali sono giunti incuriositi dopo aver assistito alla presentazione tenutasi il 18 febbraio con Eugenio Dal Pane e Sandro Chierici.
Diverse scuole (7 scuole superiori, 2 scuole elementari, 1 scuola media) e molte associazioni, gruppi scout, oratori e parrocchie hanno richiesto le visite guidate.
Ada, una delle organizzatrici dell’allestimento, ci confessa: “In tantissimi sono rimasti colpiti dalla testimonianza offerta dalle guide e dall’incontro con il Vescovo, perché lui era sempre presente al mattino e salutava tutti. Tutto il popolo di Taranto si è sentito chiamato e accolto dalla Chiesa. Come Zaccheo, che non è andato per vedere Gesù, ma per essere da lui guardato”.
