Ha appena chiuso i battenti la mostra della fede che per una settimana, insieme al giovane parroco e ad alcuni amici, abbiamo presentato in paese a un migliaio di persone. È stata un’esperienza incredibile che mi ha permesso di sperimentare cosa significa fede per me.
Sì, perché tale mostra “Videro e credettero. La bellezza e la gioia di essere cristiani” , oltre a tutte le incombenze legate all’arrivo attraverso un mare forza 8 di 32 preziosi pannelli alti due metri, è stata soprattutto un banco di prova per la mia fede. Cioè: mi fidavo io a tal punto del Padre Eterno da affrontare la sfida che ogni giorno mi poneva di andare mattina e sera alla casa Dessy e accogliere famiglie, classi, preti, anche il Vescovo e un Nunzio apostolico, parroci dei dintorni, altri allestitori della zona e persone di ogni tipo? Perché per me uno stress così forte a causa della salute ballerina è qualcosa che non affronto da almeno 15 anni, cioè da quando sono iniziati i malanni vari che si sono sempre ulteriormente complicati, insieme a qualche problema familiare talvolta abbastanza pesante. E sfidare le mie capacità era proprio impossibile: solo uno più potente poteva garantirmi la sua protezione. Mi sono fidata e ce l’ho fatta! (Anche se la salute si è presa la rivincita proprio martedì – a mostra conclusa – costringendomi di nuovo a letto per una sera)
Ieri mi ha stupito l’allestitore della mostra di Cagliari: mi diceva che era commovente vedere le sue catechiste – diventate per l’occasione guide alla mostra – sforzarsi di presentarla! Le ricordo: mi chiedevano aiuto perché supponevano che io potessi saperne molto di più, ma mi sono limitata a dir loro che, dopo il serio lavoro di preparazione, basta avere fiducia e il resto lo fa il buon Dio. Perché a Lui nulla è impossibile. Dolcissime care amiche!
Come commovente è stato sentire l’allestitrice di un altro grosso centro che mi ha confidato che un’insegnante del carcere ha chiesto un permesso speciale per potervi condurre le carcerate; mentre il Vescovo a chi gli chiedeva quali caratteristiche dovesse avere una guida di quella mostra ha risposto: “Serve una cosa sola: un grande amore a Gesù”.
Maria Vittoria
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